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LA STORIA DEL MERCATO NEL CAMPO
LA STORIA DEL MERCATO NEL CAMPO
IL MERCATO SETTIMANALE AL TEMPO DEL COSTITUTO: ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI DI VENDITA
Consulenza scientifica prof. Maurizio Tuliani
Ad inizio Trecento si svolgeva nella piazza un mercato quotidiano di generi alimentari e manufatti di uso comune per l’ambito domestico e per il lavoro si teneva nella parte di selciato che attualmente va dall’attuale vicolo di San Paolo verso via del Porrione.
Il mercato più importante detto mercato “grande” era però quello che si svolgeva il sabato. Questo integrava il mercato quotidiano e si apriva alla partecipazione di tanti produttori diretti provenienti dal contado, di piccoli allevatori e mercanti di bestiame, di tanti rivenditori di generi alimentari, di mercanti e artigiani di manufatti del cuoio, del tessile, del vetro e della terracotta, del ferro, del legno, oltre a numerosi rivenditori di merce usata.
Ad inizio Trecento il crescente numero di venditori aveva reso il mercato talmente affollato da rendere necessaria una migliore distribuzione dei settori di vendita. Così, l’ufficio dell’Abbondanza, preposto all’approvvigionamento della città, definì una nuova organizzazione degli spazi stabilendo che:
– Le diverse arti che vendono nel Campo fossero ordinate in spazi separati e distinti
– I banchi, nei distinti settori, dovevano essere disposti in linee rette separate e prevedesse un corridoio interno idoneo al passaggio di almeno 8 braccia (circa 4 metri).
– I venditori di generi alimentari fossero sistemati nello spazio della piazza verso San Martino
– Il pesce nell’area dove scorre l’acqua (la parte dove si costruirà Fonte Gaia)
– Il punto per la pesatura pubblica di cereali e farina fosse previsto nello spazio antistante al Palazzo Pubblico
– Tutti gli altri venditori, suddivisi per arti, era ubicati nel resto della Piazza.
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LE PROFESSIONI NEL MERCATO DEL CAMPO
Molte erano le professioni esercitate nel Mercato del Campo
Settore alimentare:
– Treccola: era la regina del mercato rivenditrice di vari generi alimentari in particolare frutta, verdura, ortaggi, ma anche prodotti di derivazione animale uova, formaggi, pollame. Non era la produttrice ma la commerciante.
– Carnaioli: affollavano il mercato con i loro banchi in cui vendevano carni di allevamento domestico di grande e piccolo taglio, selvaggina di ogni sorta e naturalmente insaccati al tempo detti “carne secca”
– Pescivendoli: erano situati ai piedi della fonte dove scorreva l’acqua e diventavano numerosi soprattutto in Quaresima quando la vendita della carne era vietata. In quel periodo, molti carnaioli inibiti alla vendita dei loro prodotti si dedicavano a quella del pesce.
– Fogliaiole: rivenditrici di “follia” cioè verdure ed ortaggi
– Pizzicaioli: vendevano una vasta gamma di prodotti in particolare generi alimentari sotto forma di conserva, carne e pesce sotto sale, essiccato, affunicato, formaggi, uova, ma anche spezie locali ed esotiche, frutta confettata e elaborata, legumi. Vendevano poi anche prodotti non alimentari, come sapone, carta da
manoscritti, cera lacca, spaghi, ecc.
– Vinaioli: in certi periodi dell’anno soprattutto dopo la vendemmia, molti produttori di vino si recavano a vendere nella piazza.
– pollaioli: venditori di pollame e animali da cortile, prodotti di derivazione animale.
– Granaioli e farinaioli: vendono cereali e farine, ma anche legumi
– Panicuocoli: Venditori o venditrici di pane, di varie qualità e composizione
– Coltivatori diretti: dalle Masse e dal contado contadini o servi di proprietari terrieri si recavano a vendere i prodotti della terra
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Settore manifatturiero:
– Cuoiai e calzolai: venditori di manufatti in pelle affollavano numerosi la piazza.
– Coppai: venditori di “coppi” cioè orci e contenitori di liquidi i terracotta
– Acorai: venditori di aghi, chiodi, piccoli utensili in metallo di largo impiego
– Rigrettieri o Ligrittieri: venditori di merce usata di uso comune, in particolari prodotti del tessile, lenzuola, tovaglie, vestiti, scarpe, suppellettili della casa, attrezzi da lavoro e quant’altro
– Linaoli, lanaioli, setaioli: rivenditori di tessuti di lino, lana, seta.
– Pettinai: venditori di pettini per tessere
– Barlettai: venditori di botti, barili e contenitori in legno per liquidi.
– Venditori di ceste e barcelle: contenitori di vario genere per il trasporto di generi alimentari (frutta, ortaggi, ecc. ), ma anche gabbie per animali
– Fregiaiole, traniatrici, ricamatrici: Venditrici, di trine, ricami, ecc.
– Cuffiaiole: venditrici di cuffie da notte
– Candelaie: venditrici di candele
– Biaccaioli: vendono biacca e altre polveri per pittura e tinture
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RESTA AGGIORNATO CON IL MERCATO NEL CAMPO
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